L’Analisi Transazionale è una teoria psicologica ideata dallo psichiatra canadese Eric Berne negli anni cinquanta. La teoria originaria, così come venne elaborata da Berne, può essere considerata un’evoluzione in senso relazionale della Psicoanalisi Freudiana. Il nome “transazionale” deriva dal termine “transazioni”, cioè “scambi comunicativi” ovvero i meccanismi che regolano i rapporti e le comunicazioni tra gli individui. Infatti, Berne ha posto molta attenzione alla natura degli scambi di comunicazione tra le persone quali indicatori degli elementi più profondi della personalità.
La persona nasce OK – OKness
Questa visione supera la tradizionale distinzione in “sani” e “malati” proprio perché ogni persona nasce con ricchezza e risorse proprie (come “principi” o “principesse”, secondo Berne). Si tratta di una concezione dell’essere umano che nasce da una filosofia positiva, in cui ogni persona è fondamentalmente O.K., nel senso che tutte le persone hanno la capacità di pensare e di prendere decisioni su di sé.
Responsabilità
Ciascuno è responsabile della propria vita ed in questo senso il paziente è responsabile del suo stesso cambiamento: cliente e psicoterapeuta condividono la responsabilità per il cambiamento che si vuole raggiungere ed ognuno da il proprio contributo verso l’obiettivo. Una metafora di Berne è estremamente efficace nel rendere questo concetto: lo psicoterapeuta ha infatti il compito di dare al suo paziente la “licenza di pesca”, insegnandogli a pescare, piuttosto che procurargli i pesci.
Ridecisionalità
Ognuno decide il proprio destino, e queste decisioni possono essere cambiate. In fasi precoci della vitale persone hanno preso inconsapevolmente decisioni che sono sembrate funzionali all sopravvivenza, ma nel presente della persona adulta non lo sono più. L’Analisi Transazionale riconosce alla persona il potere di cambiare queste decisioni.
L’analisi delle transazioni è strettamente correlata alla teoria dei tre stati dell’Io. Secondo Berne la personalità è divisa in tre grandi livelli: Io Genitore, Io Adulto e Io Bambino, ognuno con lati positivi e lati negativi. Le transazioni dipendono da come i tre stati si relazionano tra loro sia all’interno della singola persona sia all’esterno, nello scambio con l’altro.
L’Io Genitore è la voce dell’autorità in cui rieccheggiano gli insegnamenti, i divieti e i messaggi che ci sono stati trasmessi dai genitori e da altre figure educative e che abbiamo interiorizzato fin dall’infanzia. Il genitore può essere amorevole e incoraggiante oppure critico e normativo.
L’Io Adulto è la nostra parte logica e razionale. Ce ne serviamo per rispondere agli stimoli della realtà attuale. Nelle condizioni psicologiche ottimali, l’Adulto valuta e soppesa i fatti oggettivi, riferisce all’Io Genitore e media le sue osservazioni con quelle dell’Io Bambino.
L’Io Bambino è la nostra parte più emotiva, associata alle caratteristiche tipiche dell’infanzia come la spontaneità, la creatività e la capacità intuitiva. Il bambino può essere adatto o ribelle.
Ognuno ha dentro di sé un genitore, un adulto e un bambino, che condizionano il modo di pensare, di agire e di sentire. I tre livelli non corrispondono a delle età anagrafiche, ma sono appunto degli stati mentali, degli insiemi di sentimenti, pensieri e comportamenti. Attraverso di essi percepiamo il mondo esterno e tariamo le nostre reazioni.
L’obiettivo che ci si prefigge avviando l’analisi transazionale è di ristabilire un equilibrio e un corretto funzionamento di questi tre stati della personalità, restituendo così il corretto potere decisionale all’Adulto.. In questo senso si tratta quindi di avvicinarsi alla condizione in cui le emozioni ci aiutano a risolvere i nostri problemi e a soddisfare i nostri bisogni, anziché contrastare i nostri sforzi ed intralciarli inutilmente.
La nostra esistenza si svolge secondo un copione dettato dalla nostra elaborazione delle dinamiche familiari durante l’infanzia. Le risposte ai piccoli e ai grandi fatti della vita dipendono dalle strategie operative che abbiamo messo in atto nei primi sette anni di vita: preferiamo affidarci a un copione ben collaudato piuttosto che tentare nuove modalità di comportamento. Però il copione non è immutabile. Noi ne siamo stati gli artefici e noi possiamo modificarlo, se ci accorgiamo che ci causa sofferenza. L’analisi transazionale si propone di aiutarci a elaborare soluzioni nuove, eliminare meccanismi autolesionisti e ritrovare spontaneità e sicurezza in noi stessi. In poche parole: a riscrivere il copione.
Il fine della psicoterapia per Berne è la risoluzione dei problemi del paziente fino al recupero dell’autonomia perduta. Dalle parole dello stesso Eric Berne:
“L’autonomia si conquista quando si liberano o si recuperano tre capacità: consapevolezza, spontaneità e intimità.